Un problema, questo, di cui abbiamo solo ora iniziato a vedere le estreme conseguenze.
Ecco perché è importante parlare dell’approccio “One Health”.
Tale espressione è stata utilizzata per la prima volta nel 2003-2004 ed è stata associata all’emergere della malattia respiratoria acuta grave (SARS) all’inizio del 2003 e, successivamente, alla diffusione dell’influenza aviaria altamente patogena H5N1, nonché alla serie di obiettivi strategici noti come “Principi di Manhattan” elaborati nel corso di una riunione della Wildlife Conservation Society nel 2004.
I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie e la Commissione One Health lo definiscono come un approccio collaborativo, multisettoriale e transdisciplinare – che opera a livello locale, regionale, nazionale e globale – con l’obiettivo di raggiungere risultati ottimali in termini di salute, riconoscendo l’interconnessione tra persone, animali, piante e l’ambiente che condividono.
A voler semplificare, One Health riconosce che la salute delle persone è strettamente legata alla salute degli animali e del nostro ambiente comune.