Un tema che ci sta particolarmente a cuore riguarda l’allarmante presenza di rifiuti nelle montagne, oltre che nei nostri mari.
Quando visitiamo queste aree, è perché ci piacciono; il tappeto di foglie secche nei boschi, il luccichio della neve sui ghiacciai, le vaste distese erbose dei pascoli…
quindi, perché non prestare più attenzione a ciò che lasciamo dietro di noi? Non dovremmo solo evitare di abbandonare rifiuti come sacchetti, bottiglie, imballaggi di snack, mozziconi di sigaretta e simili, ma dovremmo anche cercare di raccogliere i rifiuti lasciati da altri, quando possibile.
Agire è un servizio importante per la natura e per noi stessi: personalmente, torno sempre dalle mie escursioni con le tasche piene di rifiuti raccolti lungo i sentieri.
Esistono iniziative per la pulizia delle montagne e dei sentieri, sia private che organizzate da gruppi come il CAI, ma idealmente non dovrebbe esserci bisogno di queste iniziative.
È raro vedere alpinisti inquinare le montagne anche solo con un mozzicone di sigaretta, ma il problema è più grave tra gli escursionisti occasionali e le famiglie in gita.
Un mozzicone di sigaretta, ad esempio, impiega da 1 a 5 anni per decomporsi, per non parlare della plastica, delle pile e delle lattine. Tutto ciò può essere ingerito accidentalmente dagli animali che vivono in questi luoghi. È come se andassimo a casa di amici e gettassimo i nostri rifiuti nel soggiorno!
Un sondaggio condotto su frequentatori delle montagne in 75 paesi ha rivelato che due terzi degli intervistati hanno notato regolarmente rifiuti abbandonati, soprattutto plastica, materiali organici, carta e cartone.
Grid-Arendal, un’organizzazione norvegese non profit, ha condotto la “Global Waste in the Mountains Survey” tra marzo e maggio 2021, in collaborazione con altre organizzazioni, tra cui l’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente).
La ricerca, condotta da Björn Alfthan e Laurent Fouinat, ha coinvolto 1.750 persone. La maggior parte degli intervistati proveniva da regioni come l’arco alpino, Inghilterra, Spagna, Germania e Scandinavia, ma anche da Stati Uniti, Canada e paesi andini e himalayani. I partecipanti hanno segnalato di aver trovato rifiuti in quantità variabili, molti dei quali costituiti da plastica.
Il sondaggio ha anche rivelato che i rifiuti vengono più frequentemente avvistati lungo i sentieri, nei parcheggi e nelle aree di ristoro. La maggior parte degli intervistati crede che i singoli escursionisti abbiano un ruolo importante nella riduzione dell’inquinamento e che si dovrebbe promuovere l’educazione ambientale e sviluppare materiali alternativi ecosostenibili.
Il problema dell’inquinamento da plastica colpisce anche le vette più alte d’Italia.
Il progetto “Via le plastiche dalle Alpi”, condotto dall’European Research Institute di Torino in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Applicate e Tecnologia del Politecnico di Torino, ha raccolto quasi 100 chilogrammi di rifiuti di plastica lungo 197 chilometri di sentieri alpini, trovando plastica anche nella neve ad alta quota.
Questo progetto, che ha coinvolto oltre 1.000 persone, mira alla sensibilizzazione della bellezza Alpina e alle conseguenze dell’inquinamento. Il progetto CleanAlp è stato avviato per affrontare l’inquinamento da plastica nelle aree montane, spesso trascurato rispetto a quello marino e urbano, contribuendo così alla protezione di questi ambienti preziosi.
La responsabilità di preservare la bellezza e l’integrità delle nostre montagne e mari ricade su ciascuno di noi. È essenziale che adottiamo un approccio più consapevole e rispettoso nei confronti dell’ambiente naturale durante le nostre escursioni e gite. La raccomandazione principale è quindi quella di lasciare questi luoghi esattamente come li abbiamo trovati, o meglio ancora, più puliti di prima.
Adottiamo la regola del “Leave No Trace” (Non lasciare traccia). Questo significa portare con sé tutti i rifiuti prodotti durante l’escursione, compresi quelli biodegradabili come i resti di cibo, e, se possibile, raccogliere e portare via anche i rifiuti lasciati da altri. Un’azione semplice come avere sempre con sé un sacchetto riutilizzabile per raccogliere i rifiuti può fare una grande differenza.
Inoltre, si può partecipare o organizzare pulizie collettive di sentieri, spiagge e parchi. Queste iniziative non solo contribuiscono alla pulizia degli ambienti naturali, ma sensibilizzano anche la comunità sull’importanza del rispetto dell’ambiente.