Nonostante gli effetti dei cambiamenti climatici siano ormai sotto i nostri occhi quasi quotidianamente, sono ancora in molti a sottovalutare il fenomeno e, soprattutto, a non credere nella responsabilità umana di quanto sta accedendo.
Il cosiddetto negazionismo climatico affonda le sue radici negli Stati Uniti degli anni 60 quando, alcuni studi, fecero emergere una certa preoccupazione sugli effetti che i gas serra potevano creare alle calotte polari. Studi che, ovviamente, mobilitarono le industrie dei combustibili fossili che non tardarono a condurre studi auto-finanziati. Tra questi, il famoso report della Exxon che, già nel 1977, dimostrò come ci fosse un legame chiaro tra l’estrazione e l’uso dei combustibili fossili e l’aumento di Co2 in atmosfera.
Da quel momento in poi, chi aveva un interesse a coprire questa correlazione iniziò a raccontare i cambiamenti climatici come una “teoria” e non come un “fatto”, aprendo la strada a dubbi che, purtroppo, la comunità scientifica e i mezzi di comunicazione non sono riusciti a sanare per troppo tempo.
Giunti, ormai, ad un punto cruciale, alcuni mass media hanno iniziato a fare la loro parte per dipanare ogni dubbio sull’esistenza della crisi climatica. Ma debellare fino in fondo il negazionismo non è un’impresa facile perché gli interessi sono, purtroppo, ancora molto alti.
Ecco, dunque, 10 facili miti da sfatare per dimostrare una volta per tutte che i cambiamenti climatici esistono e sono una nostra responsabilità.
Oltre il 99% degli scienziati del clima concorda sul fatto che l’attività umana sta surriscaldando il pianeta.
Le leggi della fisica non si preoccupano delle ideologie politiche.
Il cambiamento climatico causato dall’uomo è un fatto scientifico, come hanno concluso praticamente tutte le istituzioni scientifiche della Terra. Per capirlo, basta leggere i report pubblicati dall’International Panel on Climate Change (IPCC)
Lo sappiamo con certezza. La temperatura globale e i livelli di CO2 nell’atmosfera sono aumentati di pari passo da quando l’uomo ha iniziato a bruciare grandi quantità di carbone e altri combustibili fossili durante la rivoluzione industriale.
È vero, il clima della Terra è già cambiato in passato. Ma quello a cui stiamo assistendo non ha niente a che vedere con la naturale variabilità del clima. Quest’ultimo, infatti, non è mai cambiato così rapidamente come oggi, come conseguenza di 250 anni di utilizzo dei combustibili fossili.
Gli scienziati hanno ripetutamente dichiarato che l’umanità ha già gli strumenti e le tecnologie per fermare il cambiamento climatico ed evitare i suoi impatti peggiori. Fondamentali sono le strategie di mitigazione e adattamento. Inoltre, l’ultimo rapporto di sintesi dell’IPCC enuncia chiaramente i cinque approcci chiave che possono limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius, come richiesto dall’Accordo di Parigi.
Le società moderne non possono abbandonare il petrolio da un giorno all’altro, ma il crollo dei costi e la rapida espansione del solare, dell’eolico e di altre fonti di energia rinnovabile dimostrano che possiamo abbandonare i combustibili fossili e che la transizione energetica non è solo una scelta possibile bensì necessaria e urgente.
Paesi industrializzati come, ad esempio, Stati Uniti hanno emesso più gas serra di qualsiasi altro Paese nella storia. La Cina li ha recentemente superati come primo emettitore annuale ma ciò che conta nell’atmosfera sono le emissioni cumulative, non quelle annuali, che rendono tuttora gli Stati Uniti i maggiori responsabili del cambiamento climatico.
Le temperature globali sono oggi di circa 1,2 gradi °C al di sopra dei livelli preindustriali. Questo aumento ha già intensificatogli eventi estremi che si registrano in tutto il mondo. Gli impatti si intensificheranno quanto più ci avvicineremo a 1,5 gradi C.
L’adattamento è un tratto distintivo delle specie di successo da centinaia di milioni di anni. Ma ci sono limiti precisi alla velocità e alla misura in cui uomini, piante e animali possono adattarsi.
Le persone in tutto il mondo sono sempre più preoccupate
per il cambiamento climatico, lo dimostrano i movimenti attivisti che, con le varie manifestazioni e dimostrazioni a livello globale, stanno scuotendo il mondo politico in maniera importante.